Le regole. Con una sola eccezione


Quello del rispetto delle regole è un tema che ho già trattato più volte (tutti i post qui). Però non posso farci niente, è un argomento che mi affascina e che mi tocca da vicino perché è proprio su questo che noto le maggiori differenze interculturali tra me e miei connazionali d'oltre cavolo - in particolare uno...

I tedeschi rispettano le regole. Sempre.
Fin da piccoli.
Anche se queste regole se sono immotivate, se sono antiquate, se vanno contro ogni logica, se sono incomprensibili.
Se qualcuno che ha l'autorità per dettare cosa dobbiamo fare e come, non si contraddice. Si fa.
Si obbedisce agli ordini insensati di un politico, di un direttore marketing o di un medico perché sono figure competenti, di cui ci si fida.

Come quando l'ostetrica ci ha detto che a un neonato il pannolino va cambiato ogni quattro ore minimo, anche di notte, anche se dorme. Ostetrica dice così, noi fare così.
Sven l'ha scoperto a distanza di molto tempo che io, 4 anni fa, col cavolo che mi sono messa a svegliare il crucchino nel cuore della notte - dopo aver impiegato ore per farlo addormentare!
Ho mentito, non è bello... ma sapevo però che avremmo discusso molto se non avessi rispettato la regola. La sua non era cattiveria ma semplice per preoccupazione. Ostetrica dice così, noi fare così (perché lei è una professionista, noi solo dei neogenitori inesperti e insicuri).
Però per me l'assurdità della regola è bastata per mettere in discussione l'autorità dell'ostetrica.

Lui invece non lo fa. E non lo fanno nemmeno i suoi compatrioti.

A questo rispetto generale e incondizionato delle regole e delle indicazioni di chi ne sa di più c'è una sola eccezione, almeno per quanto riguarda il crucco citato sopra, ed è IL NAVIGATORE.

Sarà il brivido di contraddire un oggetto autorevole, o forse l'adrenalina del fare di testa propria almeno una volta ogni tanto. O, ancora, l'effetto di liberatoria onnipotenza del potersela prendere con chi non può difendersi... ci possono essere diverse spiegazioni ma fatto sta che il mio consorte teutonico passa ore e ore in macchina a discutere con lui, il navigatore.

Alla rotonda prendete la seconda uscita a sinistra.
Non è vero, se prendiamo la terza arriviamo prima!
Beh - intervengo io - se ti dice di prendere la seconda, un motivo ci sarà.
Il navigatore non capisce un cavolo! 

Si prega di tornare indietro appena possibile.
No no no, sicuramente questa strada è giusta.
(la durata del viaggio è aumentata di 50 minuti)

Scheiße di un navigatore, ci hai mandato in un ingorgo!
(beh...se invece della terza avessi preso la seconda uscita...)

Insulti che vanno a sbattere contro il parabrezza.
Ogni viaggio la stessa storia.
Io, per quanto mi riguarda, non mi fido praticamente di nessuno qui in Germania, in particolare diffido di parrucchieri e medici (il perché è qui), anche se hanno studiato e hanno esperienza. 
Il navigatore, invece, con la sua autorità da 199 euro, lo ritengo un ottimo compagno di viaggio, che sa sempre dove portarmi e che, soprattutto, ascolta le mie storie senza fare troppe domande.