Buchstabieren Sie bitte

 

Ok, il tedesco lo sai bene. Metti sempre il verbo in fondo quando è dovere e ti ricordi di quella n malefica del dativo plurale. Sei spedita, sicura. Fai battute, scherzi. Nella tua testa credi addirittura di sapere imitare i dialetti.
Ma il conto arriva, a un certo punto. E cioè quando ti chiedono di sillabare.

La prima volta che qualcuno per farti un favore ti ha detto: “ich buchstabiere”, hai sorriso o forse riso in silenzio per coprire l’imbarazzo. Perché non te l’aspettavi, o l’avevi dimenticato – chissà in che pagina di quale libro l’avevi studiato.
Poi la palla è passata a te, un giorno. Al telefono, quando non potevi gesticolare, o scrivere, o far vedere. Dalla telefonata non si scappa.

- Gambini.
- Wie bitte? - Se è gentile ti dice che non ha sentito bene - ich habe es akustisch nicht verstanden.
- Gambini! Come Bambini, ma con la G all’inizio.
- Buchstabieren Sie bitte.
- Ja.
G come… Genova. Scusi, Genua…. Ha presente? Quella città da cui arriva la focaccia… che è come la pizza ma senza niente sopra. Poi A di Ancona. Dove sta Ancona? Sa che ora che ci penso non ne sono sicura… faccia A come Andorra. O Achen ecco… Achen! M come Mailand – questa è facile. B come Bologna. O bambini appunto. I come Imola… dove c’è il gran premio. Ah, non segue la Formula 1? In realtà nemmeno io. Allora prenda I come... Immanuel Kant! Città con la I non me ne vengono in mente. N come Neapel. I come… Innsbruck, ecco che mi è venuta!

“In tedesco non si usano le città”, mi rimprovera mio marito all’ennesima telefonata penosa. E soprattutto non si usano quelle italiane. Si usano i nomi propri.

Danke, adesso devo chiamare in comune e mi serviva proprio saperlo.

- Sven, mio marito si chiama Sven di nome... non capisce... ich buchstabiere!  

S come… Sven appunto. No, non Samuel… si chiama Sven. V come Vincent. Viktor? Ok, allora faccia Viktor. E di Elga, ah no quello è con la H… Edda – esiste? - Edda! Ah Emil sì. Emil. Ma un nome da donna non c’è? Tutti uomini… Poi N come Norbert, che è il mio vicino di casa. Come wie Nordpol?! Ma non si faceva con i nomi propri?!

Ebbene. Dimenticatevi le città. Non andate nemmeno a cercare dove stanno Ancona o Imperia, se ci sono H di hotel liberi per ferragosto… ormai è troppo tardi. Qui il Buchstabieralphabet o Telefonalphabet è roba su cui non si scherza, fissa, regolata.
Vi faccio un favore e ve lo insegno, io che come potete vedere ne so eccome. Fonte Duden, ovviamente.

A come Anton – che sarebbe Antonio ma non fatevi tentare
Ä come Ärger – non è un nome proprio ma non poteva essere più azzeccato visto che tra le altre cose significa incazzatura
B come Berta – attenzione, non Berti come Orietta!
C come Cäsar
Ch come Charlotte – quindi non come Cäsar!
D come Dora
E come Emil
F come Friedrich come Schiller
G come Gustav
H come Heinrich
I come Ida
J come Julius o come Jakob – dipende se si è in Germania o in Svizzera
K come Konrad – o Kaufmann in Svizzera (ovviamente) o Kaiser in Austria (non sto facendo battute)
L come Ludwig
M come Martha
N come Nordpol
O come Otto
Ö come Ökonom
P come Paula
Q come Quelle – è una di quelle che non è un nome proprio
R come Richard
S come Samuel
Sch come Schule
T come Theodor
U come Ulrich
Ü come Übermut – che è quando sei tanto sfrontato da fare lo spelling con le città italiane
V come Viktor
W come Wilhelm
X come Xanthippe – e non provate con Xylophon perché davvero fate peggio
Y come… Ypsilon. Non vale, è come dire N come Enne.
Z come Zacharias


In che senso fra un po' lo riformano?
C’è scritto qui.
Ma io ci ho messo due ore a trascriverlo tutto!
Ah, dicono che i nazisti hanno fatto levare i nomi ebrei – in effetti, niente contro Dora ma David è più bello. E pure Nathan è meglio di Nordpol, tranne quando lo usa Briatore.
Probabilmente useranno le città che è meglio, dicono qui:

"Durch die Umstellung auf Städtenamen gelingt es, die Buchstabiertafel auf lange Sicht aktuell zu halten, denn Städtenamen ändern sich natürlich nicht so schnell wie Trends bei Vornamen", sagt Kathrin Kunkel-Razum, die Leiterin der Duden-Redaktion.

Ma che c come cavolo...vi farò sapere!


Chiudo con una perla accaduta a mio marito – e mi scuso se la devo riportare in tedesco ma in Italiano davvero non ha senso. È tutto vero, tranne il cognome che uso.
- Guten Abend, Ich möchte gerne einen Tisch für 5 Personen Reservieren. Braul: Berta, Richard, Anton, Ulrich und Ludwig.
- Ok! Egal welcher Name?