Kundenmagazine che passione!


 

Chi sia mai entrato in un’edicola o Kiosk in Germania si sarà subito reso conto di una cosa. Il prezzo delle riviste è piuttosto alto rispetto all’Italia!
La rivista di moda a un euro che si compra fingendo aria snob e disinteressata – quando invece si aspetta tutta la settimana che esca – qui può diventare un vero e proprio investimento che forse conviene fare solo se nella materia si crede veramente. 

Qualche esempio.
Moda. La rivista Grazia costa in Italia due euro; lo stesso magazine nella versione tedesca ne costa tre e dieci - non è una differenza mortale ma alla lunga potrebbe farsi sentire, soprattutto se si sottoscrive un abbonamento. Vogue: in Italia cinque euro, in Germania sette.

Riviste living e arredamento. Cose di Casa due euro. Schöner Wohnen: cinque euro e ottanta! E vi assicuro che in certi reportage di schöner (più bello) non c’è un bel niente!

Divulgazione scientifica. Focus tre e novanta, il suo corrispondente tedesco più simile GEO, anche se forse per un target più elevato, costa ben otto euro e cinquanta.

“Eh, ma in Italia le riviste sono piene zeppe di pubblicità!”. Anche qui le riviste vivono di pubblicità, ovviamente, e non ho l’impressione che ce ne sia di meno. Probabilmente regge di più l’argomento “eh ma in Germania si guadagna di più”. 

Come fare, se si è una a cui le riviste piacciono un mondo?
Io ho trovato una magra consolazione: i Kundenmagazine, cioè le riviste per clienti gratuite che si trovano un po’ ovunque - nelle drogherie, in farmacia, nei supermercati, nei centri fai da te. 


Premessa: io ho un serio disturbo compulsivo che mi impedisce di passare davanti a un Kundenmagazin e lasciarlo lì. Io DEVO prenderlo. La mano arriva a toccare la copertina automaticamente e a niente valgono i miei monologhi interiori, tipo quello che mi dice che è inutile prendere la rivista del Gartencenter che tu il giardino manco ce l’hai!

Perché mi piacciono tanto? Per due motivi. 

Uno perché adoro le riviste, da sempre. Anzi, se potessi ci scriverei pure, nelle riviste. Ammetto però che il prezzo qui mi blocca e aspettare ogni volta di essere in aeroporto a Malpensa mi mette tristezza.
Due: perché sono un ottimo modo per migliorare il tedesco senza sensi di colpa se non si capisce un cavolo di quello che c’è scritto – che in parte è collegato al punto uno perché spendere otto euro per una rivista di cui capisco si è no tre righe è una sfida troppo grande per il mio budget limitato.
Le riviste non sono scritte di certo in un tedesco più semplice! Gli argomenti che trattano, però, sono di solito abbastanza comuni o molto in voga, tipo il Corona, la quinoa o lo smokey eyes. Le parole che ci troviamo dentro, quindi, aiutano ad accrescere il lessico di temi di cui si parla un po’ ovunque e che possono anche rivelarsi ottimi argomenti di conversazione.

La lista dei konstenlose Kundenmagazine è lunghissima! Quindi lascio a voi lettori le gite al Baumarkt e da dm e segnalo qui i miei preferiti.

Categoria drogherie – la sfida è davvero difficile. Tutti parlano di beauty, cura personale, benessere, ricette… Il Centaur, la rivista del Rossmann, è davvero valida, soprattutto dopo il restyling. Lo storico alverde, quello del DM, è ampio e interessante…
Io metto sul gradino più alto del podio il Perle la rivista del Budni – che è una catena di drogherie qui al nord della Germania. Il motivo è tutto regionale: nel Perle si parla molto di Amburgo. Inoltre sono finita per sbaglio per lavoro nella redazione della rivista e questo, ammetto, influenza di molto il giudizio.

Categoria farmacie – l’Apotheken Umschau per me sbaraglia la concorrenza, compreso il Neue Apotheken Illustrierte. L’Apotheken Umschau parla di malattie varie e lo fa in un tono talmente convincente che per settimane ho pensato di avere problemi alla prostata! Non adatto, quindi, se si è particolarmente influenzabili. L’Apotheken Umschau ha anche una versione per bambini che si chiama Medizini e che, per fortuna, non parla di robe mediche quindi niente pericolo “piccoli ipocondriaci crescono”. 


Categoria supermercati – qui è necessario dividere tra i supermercati bio e quelli normali. Alcune riviste dei supermercati bio, tipo Biorama, hanno questo carattere un po’ finger pointing – informano facendoti sentire in colpa perché ieri hai buttato il Philadelphia scaduto nel bidone del nero invece che dividerne tutte le parti. Se alla vergogna dello spreco e dell’indisciplinatezza del recycling aggiungiamo i sensi di colpa inculcati in precedenza dal Vegan World per aver comprato qualcosa non solo di non vegano ma neppure bio! E io ho già un sacco di menate di mio... Il vincitore è quindi il più amichevole Schrot & Korn, meno dogmatico, più mainstream. E fosse anche solo perché il titolo ha causato grasse risate per mesi – sono infatti andata avanti non so quanto a dire Schrott invece che Schrot, trasformando le “granaglie macinate grosse” in volgarissimi “rottami”.

Per la categoria supermercati normali (che non ti fanno sentire in colpa) vince senza ombra di dubbio il Mit Liebe dei supermercati Edeka – e per lui faccio addirittura il giro delle filiali se non lo trovo nella mia. Qui si trovano ricette “non male” e la rivista è secondo me interessante e varia, fatta davvero…con amore. Edeka ha inoltre un Kindermagazin – una rivista per bambini – che si chiama Yummy e che consiglio davvero di leggere anche da adulti: è scritta in modo più semplice e regala così grandi soddisfazioni linguistiche!



E da adesso… mai più senza Kundenmagazine!

Tentativi di traduzione
*Schöner Wohnen = abitare in modo più bello (non abitare meglio perché quello sarebbe Besser Wohnen)

Apotheken Umschau = Sguardo in farmacia (scusate, io una traduzione migliore al momento non la trovo). Neue Apotheken Illustrierte calca un po’ lo “sport illustrated” quindi “Il nuovo periodico illustrato farmaceutico”. 

Schrot & Korn a me piace tradurlo con Granaglie e Granelli.

Mit Liebe = Con Amore