Amburgo in stato interessante.



Il G20 di Amburgo si è concluso.
Gli eventi più importanti e sconvolgenti sono nei feeds, sugli schermi e sotto gli occhi di tutti. 

Una città in Ausnahmezustand – in Italiano stato d’allerta non rende, meglio il letterale “stato eccezionale” – dicono da settimane. In questi giorni si è parlato di migliaia di poliziotti, di strade bloccate, di zone gialle e rosse, del figlio di Trudeau, di Melania segregata sull’Alster.

Inutile fermarsi ad analizzare gli scontri assurdi di Sternschanze. Scene di guerra che vanno fatte vedere ai propri figli, quelli che dopodomani vorranno (e dovranno) andare in piazza a manifestare, per far capire loro che quello, con il pacifismo, la democrazia, l’anticapitalismo, i diritti umani, l’ambientalismo, la libertà, non ha niente a che vedere.

Ma...tre sono le cose ben più eccezionali di cui non ha parlato nessuno. 

1. 
Moltissime aziende in centro e non, per evitare disagi e pericoli, hanno permesso ai dipendenti di lavorare da casa – ovviamente a seconda delle mansioni. Il cosiddetto Home Office è pratica abbastanza diffusa qui ad Amburgo ma in molte aziende tarda ancora a essere visto come un’opportunità suscitando scetticismo. Però tra il concedere 2 giorni di ferie extra o dotare tutti di collegamento da remoto, le aziende non hanno avuto dubbi. E così eserciti di lavoratori da ufficio hanno sguainato i loro laptot e seminato email, presentazioni power point e tabelle excel tra le mura domestiche. Si capisce già che sono una militante dell’Home Office? Lavorare da casa regolarmente permette di iniziare prima e finire dopo risparmiando tempo sul percorso casa-ufficio (staordinari non pagati ma fatti volentieri, insomma). Inoltre, lavorare in un ambiente più “famigliare”, magari sentendo la musica risuonare sulle pareti invece che in cuffia, favorisce la concentrazione (più produttività, insomma). Inoltre se tutti lavorassero da remoto contemporaneamente per 1 giorno alla settimana, si capirebbe subito che almeno un quinto dei meeting è assolutamente inutile e che con una mail pensata e strutturata si risolve più che facendo finta di ascoltare i colleghi in sala riunioni (ottimizzazione, insomma). Inoltre se tutti lavorassero da remoto contemporaneamente 1 giorno alla settimana avremmo un calo enorme delle automobili per strada, il che diminuirebbe molto l'inquinamento delle grandi città (ambientalismo, insomma). Molte aziende non si fidano di chi lavora da casa perché non possono controllare cosa fanno i dipendenti – magari vanno a fare shopping? Come se gli occhi fissi su occhi puntati su un monitor in un open space fosse la soluzione per combattere il fancazzismo e lo shopping (motivazione, insomma)

Sembra che per me l’Home Office possa risolvere il problema dell’umanità urbana, vero? No, la soluzione reale è la settimana di quattro giorni, ma questo è tutto un altro Racconto d’oltre Cavolo. 

2.
Per i giorni tra il giovedì 6 e il sabato 8 luglio è stato caldamente raccomandato di non prendere la macchina per evitare disagi e blocchi stradali. Tra i molti che non possono rinunciare all’auto per motivi di sopravvivenza e i vari che senza l’auto non andrebbero nemmeno alla Toilette, la maggior parte degli Amburghesi si è attenuta ai suggerimenti oppure è scappata dalla città. Il risultato: atmosfera da miglior ferragosto milanese (o bolognese, padovano, torinese fate voi). Silenzio, pace, pochissime macchine, aria pulita, molti negozi chiusi. Il paradiso dei ciclisti, un sogno per i runners. Un’atmosfera mai vissuta qui, credo. Perché ad Amburgo, rispetto a Milano, non si ha mai la sensazione che le ferie siano cominciate. La città non si svuota, non si sente la differenza tra l’estate cittadina e il resto dell’anno (complice anche il punto 3). In questi tre giorni, invece, mi sembrava di rivivere il mio vecchio quartiere nelle rare occasioni che ho avuto di vederlo in pieno Agosto per un rapido cambio di valigia. Mi sono sempre detta che avrei voluto passare un’estate a Milano, magari da sola. In questi tre giorni è come se una parte del buon proposito si fosse avverata. E a rendere il tutto ancora più eccezionale...

3. 
Di questo non ne ha parlato davvero nessuno, nemmeno su NDR o su Facebook, ma è di fatto la cosa più eccezionale e assolutamente fuori norma che sia successa quest’anno ad Amburgo. Durante il G20 non ha piovuto neanche una volta. Il sole non ci ha mai abbandonati, temperature sui 24 gradi, una meravigliosa e pulitissima brezza anseatica. L’ironia della sorte ha voluto che mentre Sternschanze andava in fiamme ci fosse un clima da spiaggia (e in effetti il falò c’era),  quasi a favorire la voglia di star fuori e far casino. Se non ci fossero stati gli idranti della polizia questi giorni si sarebbero potuti considerare simili alla siccità per il verde amburghese abituato a ben altro. 

Fazit.
Il G20 ha sicuramente insegnato molto ai politici anseatici. Però ha insegnato molto anche agli altri e cioè che ogni tanto uscire dagli schemi può e deve essere la soluzione. E che spaccare la routine fa risplendere il sole. 

W il G20 – anche senza il G20.