Tutti i sabati a colazione mangio un Franzbrötchen. Il Franzbrötchen (traduciamolo per comodità con Pane di Franz) è un dolce tipico di Amburgo e si tratta di una specie di croissant dalla forma spiaccicata farcito, nella sua versione classica, con burro e cannella. Ci sono però le varianti al cioccolato (Schoko), all’uvetta (Rosinen) e sbrisolona (Streusel). Per informazioni più dettagliate sulla sua storia vi rimando al blog di Erika, che con il Franzbrötchen intrattiene una vera e propria relazione amorosa (qui). E la capisco bene Erika! Il Franzbrötchen è libidine calorica pura e per me non ha eguali tra i suoi dolci colleghi tedeschi. Se poi si tratta del Franzbrötchen al cioccolato di Junge, nota catena anseatica di Bäckereien (la traduzione alla lettera “panetterie” disperde molto della meraviglia di questi luoghi), allora il piacere diventa addirittura carnale. E non uso la parola “carnale” a caso, purtroppo. Quella del Schokofranzbrötchen è in assoluto una delle mie peggiori figure del cavolo da quando sono qui, resa ancora più grave dal suo essere drammaticamente recidiva.
Una mattina di
qualche mese fa sono andata da Junge e, forse perché avevo fame o forse perché
ero sovrappensiero, invece di ordinare un Schokofranzbrötchen, un pane di Franz
al cioccolato, ho ordinato un SchokoSCHWANZbrötchen, ossia un PENE di Franz al
cioccolato! Ora, se fosse successo in una panetteria italiana, probabilmente la
commessa sarebbe esplosa a ridere. Invece, e magari anche giustamente, la
commessa tedesca mi è rimasta lì interdetta. E mi ha chiesto di ripetere. Solo
che quando si entra nel circolo vizioso dell’impaperamento non se ne esce più. Allora ci ritento: ein Schokoschwanz…ehmehmehm ein Schokoschw….ehmehmehm ein Schw… “Insomma, quello!”. Mi ritrovo a puntare con
l’indice l’oggetto del desiderio, a pagare e ad andare a sedermi a testa bassa.
Da quel giorno non
riesco più ad ordinare un Schokofranzbrötchen senza che si manifesti uno dei
seguenti effetti collaterali:
- dico brutalmente e velocemente Schokoschwanzbrötchen sperando che la commessa non se ne accorga;
- prima di ordinare inizio miseramente a balbettare;
- se riesco a dirlo giusto al primo colpo mi lascio poi andare pubblicamente in un risolino isterico.
E ora lancio una
sfida ai miei lettori amburghesi.
Dite 10 volte di fila
la parola “Schokoschwanzbrötchen”
Schokoschwanzbrötchen
Schokoschwanzbrötchen
Schokoschwanzbrötchen
Schokoschwanzbrötchen
Schokoschwanzbrötchen
Schokoschwanzbrötchen
Schokoschwanzbrötchen
Schokoschwanzbrötchen
Schokoschwanzbrötchen
Schokoschwanzbrötchen
Ora andate da Junge o
da qualsiasi altro Bäcker e ordinate un Schokofranzbrötchen.
Aspetto i risultati :)