Fonte immagine: http://www.parrocchiedellavalmeduna.it/archives/1488/balena |
Quando ero piccola facevo nuoto due volte la settimana e i corsi si chiamavano volgarmente principianti – intermedi – progrediti.
Nella piscina in cui vado adesso la sostanza non è cambiata ma sono cambiate le diciture. Ora abbiamo i pinguini junior, i pinguini “normali” e i pinguini star. Questo per quanto riguarda il nuoto dei bambini.
Vogliamo trovare una dicitura anche per gli adulti? Posso provare con le donne.
L’ora di nuoto che frequento io il giovedì dalle 13 alle 14 potrebbe tranquillamente chiamarsi “l’ora delle balene”. È infatti il corso di AquaFit für Schwangere cioè acquagym per gestanti.
Chi pensa che si tratti solo di un’ora sport si sbaglia di grosso! È una seduta di psicoterapia acquatica. Ci si incontra una più panzuta dell’altra in una piscina riscaldata e per cominciare si fa un giro di saluti e presentazioni: il gruppo è piuttosto mobile, ogni settimana arriva una balena nuova ma se ne perde una – il motivo è ovviamente più che lieto, la ex balena è diventata mamma. Poi si balla, si fanno i cerchi con il bacino, si sciolgono i muscoli, si fanno esercizi di respirazione e rilassamento per prepararsi fisicamente e spiritualmente all’ora X. Il momento migliore è quando ci si sdraia su due morbidi tuboni e ci si lascia trascinare dall’istruttrice, una guida fisico-spirituale che di mestiere fa l’ostetrica quindi sa esattamente a cosa stiamo andando incontro e di cosa abbiamo bisogno.
Poi, una volta finita l’ora e risorte dalle acque con la grazia ingrassata di una dozzina di Veneri botticelliane, le balene si spogliano dello strato stretto e appiccicoso e iniziano i tipici discorsi da doccia.
A che settimana sei?
E il passeggino? Nuovo? No no, noi tutto di seconda mano.
Maxicosi o Römer?
Epidurale o parto hardcore?
E che sesso è il bambino? E il nome?
Ma voi prendete il magnesio taxofix o il folvollkomplex o il ferroplus?
Capita però che non ci siano solo balene pacifiche sotto la doccia, ma che si presentino vere e proprie orche assassine che hanno come scopo unico quello di farti venire le crisi esistenziali e rovinarti la giornata.
Tu dove vai a partorire? Ah davvero, in quell’ospedale? Non ne ho sentito parlare molto bene, dicono che…
Cosa?? Non hai preso l’acido folico all’inizio della gravidanza? Sai che potrebbe nascere un bambino con la spina bifida? Non hai fatto l’amniocentesi? Ma sai che rischi corri?
E via dicendo.
Per fortuna si tratta solo di casi isolati. E poi sono certa che le orche si ritroveranno tra qualche anno nell’ora delle murene cioè il corso di acquagym per sole donne cattive e divorziate, che sotto la doccia discutono di come spennare i mariti in tribunale. I figli ovviamente sono abbandonati con le babysitter davanti alla play station. Alcune orche magari si conoscevano già dal corso di nuoto per meduse, cioè le donne spietate in carriera che tra lo shampoo e il balsamo si scambiano consigli pratici su come maltrattare gli stagisti e farli lavorare il doppio per metà dello stipendio!
Io invece ritroverò le mie amiche balene buone tra qualche mese nell’ora dei pesciolini, cioè il baby nuoto…e non vedo l’ora!
Nella piscina in cui vado adesso la sostanza non è cambiata ma sono cambiate le diciture. Ora abbiamo i pinguini junior, i pinguini “normali” e i pinguini star. Questo per quanto riguarda il nuoto dei bambini.
Vogliamo trovare una dicitura anche per gli adulti? Posso provare con le donne.
L’ora di nuoto che frequento io il giovedì dalle 13 alle 14 potrebbe tranquillamente chiamarsi “l’ora delle balene”. È infatti il corso di AquaFit für Schwangere cioè acquagym per gestanti.
Chi pensa che si tratti solo di un’ora sport si sbaglia di grosso! È una seduta di psicoterapia acquatica. Ci si incontra una più panzuta dell’altra in una piscina riscaldata e per cominciare si fa un giro di saluti e presentazioni: il gruppo è piuttosto mobile, ogni settimana arriva una balena nuova ma se ne perde una – il motivo è ovviamente più che lieto, la ex balena è diventata mamma. Poi si balla, si fanno i cerchi con il bacino, si sciolgono i muscoli, si fanno esercizi di respirazione e rilassamento per prepararsi fisicamente e spiritualmente all’ora X. Il momento migliore è quando ci si sdraia su due morbidi tuboni e ci si lascia trascinare dall’istruttrice, una guida fisico-spirituale che di mestiere fa l’ostetrica quindi sa esattamente a cosa stiamo andando incontro e di cosa abbiamo bisogno.
Poi, una volta finita l’ora e risorte dalle acque con la grazia ingrassata di una dozzina di Veneri botticelliane, le balene si spogliano dello strato stretto e appiccicoso e iniziano i tipici discorsi da doccia.
A che settimana sei?
E il passeggino? Nuovo? No no, noi tutto di seconda mano.
Maxicosi o Römer?
Epidurale o parto hardcore?
E che sesso è il bambino? E il nome?
Ma voi prendete il magnesio taxofix o il folvollkomplex o il ferroplus?
Capita però che non ci siano solo balene pacifiche sotto la doccia, ma che si presentino vere e proprie orche assassine che hanno come scopo unico quello di farti venire le crisi esistenziali e rovinarti la giornata.
Tu dove vai a partorire? Ah davvero, in quell’ospedale? Non ne ho sentito parlare molto bene, dicono che…
Cosa?? Non hai preso l’acido folico all’inizio della gravidanza? Sai che potrebbe nascere un bambino con la spina bifida? Non hai fatto l’amniocentesi? Ma sai che rischi corri?
E via dicendo.
Per fortuna si tratta solo di casi isolati. E poi sono certa che le orche si ritroveranno tra qualche anno nell’ora delle murene cioè il corso di acquagym per sole donne cattive e divorziate, che sotto la doccia discutono di come spennare i mariti in tribunale. I figli ovviamente sono abbandonati con le babysitter davanti alla play station. Alcune orche magari si conoscevano già dal corso di nuoto per meduse, cioè le donne spietate in carriera che tra lo shampoo e il balsamo si scambiano consigli pratici su come maltrattare gli stagisti e farli lavorare il doppio per metà dello stipendio!
Io invece ritroverò le mie amiche balene buone tra qualche mese nell’ora dei pesciolini, cioè il baby nuoto…e non vedo l’ora!