Lidl: il momento di pagare

- Pronto, ciao Mari, come va? Ti va di uscire stasera?
- Ciao, scusa ma non posso, sto facendo una seduta extra di yoga meditativo.
- Capisco. Giornata di lavoro intensa? Decisione importante? Avete litigato tu e Sven?
- No, niente di tutto ciò, ma domani devo andare a fare la spesa al Lidl.

Premessa: non ho assolutamente niente contro il Lidl, tant’è vero che ci vado sempre. Qui in Germania, a differenza che in Italia, il Lidl è un supermercato normalissimo, magari un po’ più economico di altri, ma non è un discount come siamo abituati a intenderlo noi.
Perché costa poco allora? Semplice: 1) i prodotti non sono di marche famose; 2) non ci sono scaffali: i prodotti sono negli scatoloni sovrapposti e ammassati che il cliente, all’occorrenza, deve aprirsi da solo; 3) il disagio alla cassa. E proprio quest’ultimo punto è, a mio avviso, decisivo.

Ecco un esempio tipico: entri al Lidl e ti accorgi di non avere, come al solito, l’euro per il carrello. Non hai voglia di fare doppia coda alla cassa quindi decidi di arrangiarti. Giri, giri, giri e, concentrato come un equilibrista per non far rovinosamente crollare la spesa che ti sei caricato addosso come un’impalcatura, arrivi alla cassa "monca". Eh sì, perché al Lidl il banco della cassa è cortissimo e quindi la presa del prodotto dopo lo scanner deve essere fulminea. In pratica, quando è il tuo turno, la cassiera inizia a passare i prodotti con un ritmo bionico e tu devi insacchettare il tutto con prontezza di riflessi e concentrazione. Non hai il tempo di progettare come mettere i prodotti nelle borse per ottimizzare lo spazio, a questo si arriva solo con l’esperienza e dopo tante frustrazioni: se non sei abbastanza veloce, la cassiera si scoccia, e, se sei fortunato, ti impila la spesa sbuffando e maledicendoti oppure, se incontri quella cattiva, te la butta giù senza farsi troppi problemi. E, dopo averti detto quanto devi sborsare, se in trenta secondi non le appoggi i soldi sul palmo della mano tesa, inizia a roteare spazientita gli occhi verso l’altro: ci manca giusto che si strofini le dita indicando i quattrini.

Un paio di consigli per i meno esperti:
- evitare gli orari di punta – cioè la sera: c’è più gente e le cassiere sono stressate;
- disporre la spesa sul nastro strategicamente, tenendo presente che ciò che si mette all’inizio sarà poi sotto – quindi non mettere le uova all’inizio!
- distribuire frutta e verdura equamente sul nastro senza scordarsi di tenere qualcosa alla fine: i prodotti ortofrutticoli vengono pesati e quindi si guadagnano un paio di secondi di tregua per allentare un pochino la tensione (consiglio preziosissimo di Valeria, una vera esperta!);
- le prime volte comprare solo poche cose e aumentare gradualmente;
- non abbattersi, col tempo e con l’esercizio si migliora;
- prepararsi psicologicamente con una seduta extra di yoga meditativo!

Lidl, conviene (sì, ma che fatica!)