Punti ciclabili

È di ultimissima attualità la polemica sulle misure punitive nei confronti dei ciclisti: la perdita di punti della patente, obiettivamente, penalizza buona parte della popolazione a due ruote affrancandone un'altra bella fetta.

"Non è giusto! La legge dovrebbe essere uguale per tutti! Una legge del genere è giuridicamente non applicabile" - dico a Sven riportando la notizia. Mi aspetto da lui un bel "è vero, in Italia siete sempre i soliti buffoni..." e invece cosa mi arriva? Un cazziatone, ecco cosa mi è arrivato! L'etica, il rispetto delle regole, l'educazione...valori troppo a fondo incarniti nella testa del mio consorte d'oltre cavolo.
"Se ci sono regole come non andare in bici sui marciapiedi, non passare col rosso, non andare contromano...sono fatte per garantire la propria incolumità e quella degli altri. E credere di sentirsi discriminato rispetto a qualcun altro nella trasgressione di regole utili alla comunità è molto infantile da parte tua e dei tuoi connazionali!" - provo a infilarmi "sí, ma..aspe'"- "chi ha preso la patente ha di certo ben in mente quali siano le regole di circolazione. Ed essendo maggiorenne, quindi adulto, ha il dovere di essere un buon esempio per chi la patente non ce l'ha. E se pensa di essere penalizzato rispetto agli altri...bene! Che non passi col rosso, che non vada contromano, che non vada sul marciapiede!" - minuto di silenzio alla ricerca del prossimo argomento a mio favore... "Ma che cavolata - trovato!- facciamo un esempio: se ti beccano ubriaco in bicicletta perdi i punti, ti rendi conto?" - qui faccio leva sulla passione birraiola a cui i teutonici difficilmente rinunciano. "E mi sembra anche giusto! Se vai in bicicletta ubriaco non hai il pieno controllo di te stesso e rischi di essere un pericolo per gli altri!". Penso: meno male che la legge è entrata solo ora in vigore: quanti km mi sono fatta dalle colonne di S. Lorenzo fino a corso Sempione ubriachissima! E sì che a me sembrava di fare del bene usando la bici. E inoltre era l'unico modo per tornare a casa visto che a Milano dopo mezzanotte sei a piedi!

Ma torniamo in Germania.
L'anno scorso, a ottobre, quando ancora il prezzo spropositato dei mezzi pubblici HVV mi rendeva un'impavida ciclista, sono stata fermata da un poliziotto in bici. Ero su una pista ciclabile.
Il poliziotto prima mi ha urlato dietro, poi mi ha fatto scendere. Ecco il dialogo

* Lei non è di qui vero?
- No, sono straniera. Scusi ma cosa ho fatto?
* Tutti uguali questi stranieri, fanno sempre finta di non capire!
- No, veramente non capisco, mi può spiegare (panico!)
* Stava andando contromano.
- In che senso scusi? Sulla pista ciclabile?
* Esatto, proprio sulla pista ciclabile.
- Scusi ma continuo a non capire. In che senso contromano? Ero sulla pista ciclabile!
* Non ha visto il cartello?
- Quale cartello?
* Quello all'inizio della pista ciclabile!
- No, no (in realtà il cartello l'ho visto benissimo ma non ho assolutamente capito cosa significasse)
* Su tutti i marciapiedi di Amburgo ci sono le piste ciclabili. Lei deve scegliere la pista e il marciapiede che corrispondono alla direzione di marcia delle macchine. Non fa così nel suo Paese?
- E chi cavolo l'ha mai vista una pista ciclabile! Va be'. Grazie, la prossima volta starò più attenta. Arrivederci (faccio per risalire in sella)
* Ma dove sta andando scusi? Scenda dalla bici e aspetti!
- (muta, sempre più terrorizzata)!
Il poliziotto mi prende la bici e inizia a controllarla: freni, gomme, manubrio...
* Questa bicicletta è fuori norma. Non ha i catarifrangenti, il manubrio è molle. Lei è un pericolo!
- No La prego, non mi metta la multa!
* Va bene, non Le metto la multa ma la bici è sequestrata!
- Sta scherzando vero? Mica vorrà sequestrarmi la bici? No, La prego, è l'unica che ho...non ho soldi per comprarne una nuova...come faccio a tornare a casa...non lo sapevo…

... e vai di lacrime, implori, quasi mi metto in ginocchio... il poliziotto, più sfinito che impietosito, mi lascia andare. Con la minaccia che la prossima volta altro che multa e sequestro!

E comunque anche qui in Germania i patentati sono "penalizzati". Solo che invece che vedersi togliere i punti dalla patente li ricevono. Quindi, dico io: ciclisti italiani, venite in Germania! I punti che perdete a Milano passando col rosso li recuperate a Berlino andando contromano!