Manager

Il mio problema più grave è non riuscire a comprendere a pieno le intricate logiche aziendali. Quel che più faccio fatica a capire è perché bisogna essere importanti a tutti i costi. Il punto è: in azienda tutti devono essere manager. Non importa cosa fai e cosa sai fare, e, soprattutto, non importa a che livello sei all’interno della piramide insidiosa. L'importante è che tu sia manager.

Io sono cleanness manager (donna delle pulizie)
Io sono security manager (guardia giurata)
Io sono call manager (centralinista)
Io sono eat manager (cuoco) e collaboro con il ceramic manager (lavapiatti)
E vogliamo parlare di me! Io sono il lift manager (tecnico dell'ascensore)

Sei un manager e come tale devi aver ragione. Ma se tutti sono manager come fare ad aver ragione quando discuti con altri manager che, in quanto manager, devono aver ragione?

Da non manager quale sono posso assistere divertita all’inizio, nauseata poi, alle riunioni tra manager.
Questo è, più o meno, quello che succede.
I manager sono seduti intorno al tavolo e ognuno cerca di sistemarsi sulla sedia in modo tale da sembrare più alto degli altri. A quanto pare l’altezza nella piramide aziendale si acquista anche così. Brevissimo cenno al motivo del meeting subito stroncato perché ogni manager comincia ad agitarsi e a urlare: la sua proposta deve essere accettata.

decidere, potere....questione di principio...

Ha ragione, la sua proposta è quella giusta, anche se è una cazzata colossale che probabilmente gli è venuta in mente per rompere le palle all'altro pirla di turno che ha manie di onnipotenza uguali alle sue e che, infatti, mentre nel brusio generale avanza la sua proposta, si sistema la cartella sotto il culo per sembrare più alto.

Ecco un esempio

che colore è questo?
verde

noooo verdino

nooooooo verde menta

noooooooooo verde acqua

noooooooooooooo verde bottiglia

nooooooooooooo verde bottiglia-dell'acqua-e-menta

noooooooooooooo verde gelsomino

nooooooooooooo verde speranza

nooooooooooooooo verde la-speranza-è-sempre-l'ulitma-a-morire



Sacrosanti motivi di discussione, meeting manageriale di vitale e mortale importanza!

Tutti i manager sono maghi dei numeri - vendere – vendere – vendere. Quelli del marketing sanno solo parlare di numeri ma non pensano all’elemento ancora umano del vendere: il cliente. Dove l’abbiamo lasciato il cliente? Non possiamo vendergli numeri, siamo un’azienda di moda! Dobbiamo indurlo a comprare l’ultimo obrobrio del fashion, convincerlo che ha bisogno dell’ennessima maglietta schifosamente uguale alle altre 20 che gli abbiamo rifilato la stagione scorsa. Serve pubblicità creativa e di buon gusto, i numeri non ci aiutano.
Senza cifre il manager è perso.

Compriamolo, questo buon gusto! Sviluppiamo strategie per incrementare la voce creatività del bilancio!

Io, per fortuna, di numeri non ne capisco niente e me ne tengo ben alla larga, come pure tento di non immischiarmi nei meeting inutili e penosi. A volte però, quando le sparate raggiungono l’indecenza, l’intrusione timida della propria voce nel brusio nebuloso è necessaria....

Come quando ci hanno spiegato, a noi umanisti, che la traduzione alla lettera è sempre possibile e che quindi deve essere applicata in tutti i campi, anche in quello letterario, creativo e pubblicitario.
E come quando ci hanno detto che le decisioni manageriali non vanno MAI messe in discussione, come nei due esempi seguenti:

Non posso riportare le immagini, posso solo descriverle (purtroppo).

1)
Si vede un bambino che si arrampica su una struttura di legno.

Dobbiamo tradurre pari pari e non commentare, MAI.

Sempre più su” traduzione letterale

… ma...un momento...la scritta accanto al bambino che si arrampica va verso il basso....e noi diciamo "sempre più su"....GENIALE!!!!

2)
Per pubblicizzare la collezione autunnale:

Viva i primi freddi!”

Forse non sappiamo apprezzare l'arte del contrasto: accanto a Primi freddi si vede una camicetta estiva a maniche corte.
Sublime!

3)
Per l'arrivo della primavera:

W i colori!

Una maglietta è bianca e l'altra è nera...
Metaforico!

Non voglio infierire ulteriormente.