La primavera è uno stato mentale



Queste sono le previsioni per domani e dopodomani ad Amburgo.
Stiamo parlando di fine maggio. Non arriviamo nemmeno a 20 gradi. E se tira il vento viene voglia davvero di piangere. Perché siamo a fine maggio.
Ma io ho cambiato modo di pensare perché ho capito una cosa molto importante.

Ho capito che la primavera, ad Amburgo, è uno stato mentale

Ve lo spiego meglio. A scuola ci insegnano che la primavera comincia il 20 o il 21 di marzo con il relativo equinozio. In molti Paesi la cosa è pure vera perché a metà marzo l'aria si riscalda, cominciano a sbocciare i fiori, iniziano i primi sintomi allergici. 
Qui, invece, il 20 o 21 di marzo generalmente nevica; oppure si vive l'annuale presa per i fondelli meteorologica e cioè: un paio di giorni caldissimi fanno credere che quest'anno l'inverno in fondo non sia stato troppo lungo e, quando si sta pensando cosa fare di bello all'aperto nel weekend ...boooom: neve per almeno una settimana.

I primi anni me la sono presa a morte con il tempo amburghese, con Amburgo e pure con gli amburghesi che se ne vanno in giro in giacchina jeans quando ci sono 12 gradi. "È colpa loro - pensavo - hanno fatto il cambio armadi troppo presto e hanno portato sfiga".

Dopo 7 anni ho però capito che gli amburghesi fanno benissimo e sono arrivata alla conclusione che qui, nel nord della Germania, la primavera altro non è se non uno stato mentale.

Arriva un momento in cui non se ne può più di stivali, maglioni e piumino ma si ha voglia di scarpe di tela, colori, leggerezza. E se non c'è miglioramento climatico ufficiale a decretare l'arrivo della bella stagione, allora sta a noi decidere che è primavera. Proprio così, un giorno ci svegliamo e decidiamo che l'inverno è finito. Tiriamo fuori le felpine di cotone, via il cappello! Fa freddo? Non importa! Facciamo finta che si tratti di un'eccezione, tra poco il caldo arriva, me lo sento, l'hanno detto alla radio, la panettiera ne è sicura, a pensarci bene 12 gradi a maggio non sono come 12 gradi a febbraio!

Crediamoci.

E se arriva la guastafeste di turno, magari straniera e (ancora) abituata al bel tepore di casa sua, e fa notare che per essere il 25 maggio tira un vento che sembra di essere sulle piste da sci a carnevale, allora facciamole notare che qualche giornata di sole però l'abbiamo avuta... 'spe quand'era? Due settimane fa? Ah no, c'era l'uragano.... ah sì...dai Mari, guarda che a inizio marzo faceva caldo, no? Non ti ricordi? Ah già! E poi non possiamo davvero lamentarci del tempo amburghese, ma non ti ricordi dell'estate del 2015? E anche quella del 2006 oh, quella sì che era stata bella! (dicono, io ancora non ero arrivata).

Quindi, per arrivare al sodo... consiglio quindi a tutti i miei lettori, vicini e lontani, di imparare a pensare che la primavera sia uno stato mentale, che il bel tempo sia dentro di noi, che siamo noi a decidere quando splende il sole. 

Che la primavera nella vostra mente inizi presto e duri il più possibile!


Qualcuno potrebbe chiedermi se andando in giro jeans, maglietta e Superga sotto il diluvio non mi venga un malanno. Certo, e che siamo noi amburghesi, invulnerabili? Però il raffreddore va e viene, l'autunno potrebbe rimanere per sempre.


Che per dirla tutta ieri il tempo era davvero stupendo e infatti, come sempre in queste poche occasioni, tutti si sono letteralmente sbattuti fuori di casa. Ora, mentre scrivo c'è un cielo nero. Ma si sa, il nero è il nuovo azzurro.