Real Italien


Braunschweig, 5 agosto 2011

Oggi siamo stati a fare due passi nel centro di Braunschweig. Per alcuni il nome tedesco di questa città è assolutamente sconosciuto, forse perché in italiano ha un altro nome: Brunswick, dal basso tedesco. Certo che io non capisco, ma che senso ha tradurre il nome di una città senza italianizzarlo? Che poi a volte sarebbe meglio lasciare i nomi delle città così come sono! Aquisgrana per Aachen suona solenne, non ci sono dubbi. Francoforte e Amburgo per Frankfurt e Hamburg sono assonanti. Ratisbona e Cologna per Regensburg e Köln sono corrispondenti eleganti. Monaco per München è chic. Ma Magonza per Mainz? Il rigore teutonico di questa città va a farsi benedire con questa traduzione!

In ogni caso Braunschweig è una graziosa città della Bassa Sassonia con un bel centro storico medievale, un duomo, case antiche abbastanza storte e parecchi leoni – non a caso è soprannominata Löwenstadt, la città del leone, in onore di Enrico il Leone, che non era il re della foresta bensì un Duca di Sassonia. Nella foto potete vedere Helmut che posa vicino al modello di bronzo della città.

Visto che questo blog non è pensato per fare da guida turistica – non ne sarei nemmeno in grado e vi manderei a vedere le cose meno interessanti – rimando a Wikipedia per tutte le informazioni rilevanti su questa città.
A me invece ha colpito un’altra cosa: il supermercato Real. All’apparenza un supermercato tedesco normale (attenzione, non come il Lidl però), con tantissima scelta, i banchi frigo che sparano vento a meno 3 gradi, lattine,scatolette e conserve di tutti i tipi. Nel reparto salumi sono stata attirata da un cartello: echter Genuss aus Italien – gusto originale italiano. Mi sono avvicinata scettica pensando che fosse il solito trucco cioè salumi tedeschi camuffati da prodotti italiani semplicemente usando una confezione con un tricolore e qualche nome italiano con almeno un errore di ortografia. E invece…mai stata più felice di sbagliarmi! Bresaola. Culatello. Lardo di Colonnata. Coppa. In un attimo mi è sembrato di essere alla Coop di Via Arona. Presa da un entusiasmo isterico mi sono lanciata nel reparto pane e cosa ho trovato? La focaccia! Non può essere vero! Corro al banco freschi e trovo tagliolini, fagottini ai porcini, casoncelli! Io non so nemmeno cosa sono i casoncelli!!! E nel reparto formaggi vedo il pecorino! Non sono andata a guardare il reparto pasta, penso che il mio cuore non avrebbe retto. Una volta ripresa dallo choc vado da Sven e gli dico: “scusa, ma perché non andiamo mai al Real di Amburgo a fare la spesa?”. Ad Amburgo c’è un supermercato italiano (non dico il nome per non fare pubblicità negativa) ma i prezzi sono talmente esosi che costa meno andare a Bergamo con la Ryanair, fare la spesa e tornare indietro. E lo sgrido, gli dico che non è possibile, abbiamo avuto per tre anni le cose introvabili che mi mancano di più dell’Italia sotto il naso e non ne abbiamo mai approfittato. Poi però ci pensiamo su e realizziamo che Braunschweig è a pochi km da Wolfsburg che, come ho scritto nel post precedente, è strapiena di italiani. Ovviamente la prima cosa che farò una volta tornata ad Amburgo è precipitarmi al Real!
Comunque al Real ci siamo andati per comprare gli ingredienti per le lasagne. I miei amici tedeschi per fortuna hanno messo da parte l’orgoglio e mi hanno permesso di fare le lasagne vere, senza variazioni d’oltre cavolo tipo panna acida, Edamer e tutto quello che a un tedesco potrebbe venire in mente o saltar fuori dal frigo. Arrivati a casa mi metto subito al lavoro, metto su il ragù e preparo una fantastica besciamella senza neanche un grumo – miracolo, di solito altro che minipimer per aggiustarla.“Marcel, mi dai un’altra teglia che questa è troppo piccola?”. “Non ce l’abbiamo ma abbiamo questa” e mi passa una teglia di vetro rotonda.“E mò come cavolo faccio?!? Su insomma Mari, vedi di essere un po’ flessibile, mica può essere tutto come da Mamma!”. Il risultato è stata una splendida torre di lasagna. È piaciuta a tutti, anche a Helmut.

La prossima tappa è da Bärbel a Tondorf, in Westfalia.