#stlyedbymykid – 5 giorni di follia fashion



La scorsa settimana ho fatto una cosa fuori dal comune. Per cinque giorni consecutivi, dal lunedì al venerdì, ho fatto creare al mio crucchino di 5 anni il mio look.


Ho annunciato ufficialmente l’iniziativa #styledbymykid un giorno prima di iniziare la maratona fashion, generando curiosità e non poca preoccupazione.
Il mio piccolo stylist si è impegnato molto ed ecco i risultati.

1) Rock mamy
Mi ha voluto a tutti i costi in gonna, capo che indosso davvero pochissimo. Ma non una gonna qualunque, bensì quella “luccicante”, che in realtà è di tulle. Un mix di materiali per un look glam rock giovane giovanissimo.

 
2) White & Pink
Dopo aver affrontato la delusione di non trovare nell’armadio di mamma una gonna in tulle color oro o argento, il piccolo stylist è partito da un bracciale bianco luccicante per creare questo look delicato, a cui non manca un tocco scintillante. 



  

3) Simmetrie
Questo look ha destato reazioni controverse. I tedeschi sono rimasti un po’ scettici per la scelta degli accessori. Scelta che, invece, gli italiani hanno trovato audace e creativa. Lui la logica me l’ha spiegata: le righe sulle maxi perle della collana riprendono quelle del bracciale a pianola.
4) L’estate quando arriva arriva
Per la costruzione di questo outfit il crucchino è partito dalle scarpe, che trovano abbinamento perfetto nella vita della gonna, la cui fantasia in alcuni punti richiama perfettamente il colore della maglietta (con brillantini, ovviamente). La giacca jeans completa un look ottimisticamente estivo, indossato in una mattinata a 10 gradi. Il collant c’è ma non si vede. Quasi unanime la bocciatura, senza distinzione di nazionalità.
5) Denim friday
Nonostante il mio scetticismo di lunga data sul modernissimo total denim, devo dire che l’ultimo outfit si è prestato benissimo alla gloriosa fine della settimana lavorativa. Easy, casual, comodo anche se, creativamente, un po’ castigato.





E ora rispondo alla domanda che mi hanno rivolto t u t t i : perché?
Perché una donna dotata di intelletto funzionante dovrebbe correre il rischio di uscire di casa conciata in modo improbabile?  

I motivi sono due.

Open your mind - mai abbinare il blu con il nero, rosso e rosa con parsimonia, marrone + nero vade retro, attenzione al ton sur ton... regole fashion di base che vengono rispettate dalla maggior parte delle persone per la maggior parte dei giorni. Risultato: outfit tutti uguali, schiere di persone elegantemente in divisa. E hai voglia a claimizzare ai trentenni di tornare a essere se stessi, di sentirsi liberi di vivere il proprio stile e belle solfe tanto di moda.  Per trovare il coraggio di andare oltre agli abbinamenti tipici, soliti, collaudati, imposti, mi sono fatta prestare altri occhi. Occhi liberi dalle convenzioni, traboccanti di fantasia, capaci di una creatività genuina.

Close your mind - #styledbymykid è stato di fatto un esperimento psicologico o, meglio, un esercizio di autostima. Sono in grado di reggere gli sguardi schifati di chi mi vede in giro con gonna 3/4 e sneaker azzurre? Riesco a stare una giornata intera con collana rosa e cardigan rosso senza farmi venire la pleurite? Sono capace di farmi rispettare in un ambiente professionale portando una maglietta con un ananas in occhiali da sole? 

Sembrano problemi molto superficiali -  di fatto lo sono. Però spesso l’esteriorità mi rende schiava, mi costringo ad essere all’altezza di certe aspettative, sento che tutto deve essere abbinato, coordinato, sensato, constestualizzato. Sarà un problema tutto mio o retaggio della mia elegantissima Patria? Un esperimento del genere non l’avrei mai e poi mai fatto a Milano! Qui ho lottato un po’ con me stessa, a Milano sarebbe stato un affronto alle regole civili! 

Per cinque giorni me ne sono completamente fregata dei giudizi del mio ego e dell’influenza esterna. Sono andata in giro facendo decidere al mio bambino: mi ha imposto brillantini e tanti colori. Ha ritirato fuori cimeli dimenticati in fondo all’armadio e ha scoperto un nuovo modo di giocare con la sua mamma. Ha fatto in modo che non vedessi solo un’ombra vestita di nero in quel maledetto specchio ma una “ragazza” un po’ fuori di testa che, per una settimana, si è fatta fotografare sul balcone dell’ufficio.

Ah, come dimenticare il motivo più importante?!? Ho voluto ovviamente testare se, dal punto di vista fashion, prevalesse la metà crucca o quella italiana del suo DNA. Voi che ne dite?

Disclaimer: lungi da me il voler fare la fashion blogger! Ma se qualcuno volesse vedere le foto in formato più grande allora può farsi due risate su instagram (@mari_oltre_cavolo).