Grazie Ely


Grandissime novità d'oltre cavolo!
Una settimana fa è nato il crucchino nr. 2 che, a differenza del primo, sembra avere i capelli più scuri e i tratti leggermente mediterranei - vedremo se il tempo mi darà ragione...
Si chiama Giacomo. Per la scelta del nome ci siamo letteralmente torturati. Perché dopo la fregatura della prima volta volevamo fare in modo di non rovinare l'esistenza anche al secondo piccolo italotedesco.

Cos'è successo la prima volta?
Non abbiamo pensato che i tedeschi non fossero in grado di pronunciare un nome tanto semplice come Davide. "L'accentazione è la stessa del corrispondente David, non ci saranno problemi" -  dicevamo. E invece il povero crucchino nr.1 si chiama Davìde fin dal primo giorno e a nulla basta correggere e ricorreggere insegnanti d'asilo, medici, impiegati del comune, vicini di casa e parenti. Gli unici che riescono a pronunciarlo bene sono i bambini, e il motivo mi risulta inspiegabile.
"Ma non avete fatto delle prove prima?" - si chiederà qualche lettore. No, perché come ho raccontato in questo post e in questo articolo per la rivista Ciao! (pag. 23), i tedeschi non rivelano il nome finché la creatura non ha visto la luce e mettono tutti davanti al fatto compiuto.
Questa volta, dicevo, ci siamo davvero spaccati il cervello con il risultato di trovare almeno una possibile storpiatura per ogni nome maschile preso in considerazione - aggiungiamo che i pochi nomi non storpiabili sono femminili... Una bella situazione del cavolo insomma!
Qualche amica ottimista ci ha fatto notare che con il crescente numero di arrivi dall'Italia anche i tedeschi si abitueranno ai nostri nomi e anzi, se ce la fanno con i nomi turchi perché non dovrebbero farcela con quelli italiani?
(Sarà... ma allora perché Davìde?!)
Alla fine abbiamo scelto Giacomo, consapevoli che il poveretto sarebbe stato costretto a sentirsi chiamare Giacamo o Ghiacomo o Giacòmo per il resto della sua vita.
E invece, con enorme sorpresa, fin dall'inizio il nostro splendido secondo genito è stato chiamato magistralmente; talmente bene da chiederci come ciò fosse possibile. L'arcano l'ha risolto un'infermiera dell'ospedale, che sentendo il nome Giacomo ha detto "ah Giacomo, come Giotto!" - "Giotto? Bitte was?!" - "Na klar, la pubblicità dei cioccolatini!".

Fuori youtube, ricerca Giotto Werbung, ed ecco il risultato.
(cliccate qui se non visualizzate il video http://www.youtube.com/watch?v=fVZxGZCeIXg)



Non avere la televisione fa perdere certe perle! Mi è venuto in mente però di aver visto la pubblicità da mia suocera tempo fa e di aver pensato "miiii la Canalis anche qui, ma uno dove deve andare a vivere per non vedere sempre le solite facce?!".
Ora mi pento di quel pensiero e nel mio piccolo mi sento di voler ringraziare pubblicamente Elisabetta per aver salvato la dignità del nome di mio figlio - anche se io in realtà più che a un cioccolatino dedicato (forse) a un pittore pensavo ad un poeta ispirato dall'infinito.

Ah comunque i Giotto sono squisiti e, anzi, ora me li vado a comprare e li riassaggio - per voi, s'intende...