Lati negativi d'oltre cavolo


Tempo fa è uscito sul sito italiansinfuga.com un articolo sui lati negativi della Germania (ecco il link: http://www.italiansinfuga.com/2013/10/07/la-germania-offre-tanto-ma-attenzione-ai-suoi-lati-negativi/). Una delle voci era la mia. Per ragioni di spazio l’amministratore della pagina non ha potuto inserire tutti i motivi che ho elencato. Quindi ho pensato di raggrupparli in questo post.
Lo so, lo so. Un’accozzaglia di luoghi comuni mi diranno alcuni. Però questa è la mia esperienza generale, signore e signori. Sono anzi contenta se qualche lettore o lettrice ha esperienze completamente contrarie alle mie e ha voglia di raccontarmele con un commento, con una mail a racconticavolo @ googlemail.com o con un post su Facebook
Per scansare ogni dubbio: ovvio che non sono tutti puntuali, non sono tutti precisi, non sono tutti freddini!

Inoltre paro il secondo colpo: con questo post non voglio lamentarmi, anzi! E vi dirò che quando mi è stato chiesto di mettere giù qualche riga per italiansinfuga ci ho dovuto pensare su non poco e alla fine ho riflettuto su quelli che potrebbero essere i motivi per un italiano. Però è anche vero che per quanto in Germania si stia bene (e io sto benissimo), il paradiso non è da nessuna parte, almeno su questa terra. E anche il posto più avanzato, democratico e civile del mondo ha qualche piccola pecca che dipende sicuramente anche dal carattere, dalla percezione e dalle abitudini di chi ci è andato a vivere.

Premetto che il motivo “non hanno il bidet” non l’ho nemmeno preso in considerazione. Ora, non sono un’esperta di sanitari, ma se non sbaglio la Germania non solo non è l'unico Paese del mondo a non averlo e anzi, mi sembra di capire che il bidet sia un lusso molto italiano. Posso farvi una confessione? Si vive benissimo anche senza.

Secondo motivo da respingere: “non si mangia come in Italia”. Gente, come in Italia non si mangia da nessuna parte, nel bene e nel male. E secondo me in Germania la situazione non è così male, nei supermercati si trova di tutto e io sono sempre sopravvissuta ai miei assaggi (leggere qui per credere).

E ora quelli che potrebbero essere ritenuti lati negativi da considerare se si vuole venire a vivere in Germania da italiani.

Le differenze.
Sì miei cari lettori d’oltre cavolo, la Germania è il paese delle differenze. Credete che il colore non conti? Che l’importante è quello che c'è dentro? Vi sbagliate! Provate a buttare la pattumiera e ne riparliamo. Non è solo la divisione Hausmüll (rifiuti generici) / Biomüll (rifiuti biodegradibili) / Papier (carta) e Grüner Punkt (cioè tutto quello che è riciclabile come plastica, lattine, tetra pack, e imballaggi in genere... notare che sacchetto e container sono gialli) che col tempo va da sé, ma anche e soprattutto la maniacale suddivisione del vetro in verde, bianco e marrone. E della bottiglia blu ora che me ne faccio? La pagina ufficiale Altglas Hamburg dice che per il vetro blu va bene anche il container verde. Su quella giallina del rum però non c’è scritto niente... Se abitate in Italia, per esempio a Milano, e vi viene una crisi di panico ogni volta che dovete buttare via qualcosa o se la lettura del volantino dell’Amsa è più ostica di Anna Karenina, allora lasciate ogni speranza.

Il tempaccio.
La Germania non è propriamente nota per i climi tropicali. Ecco perché l'Italia è una delle mete favorite dei tedeschi, alla ricerca di sole e caldo. Più si va a nord e più il tempo peggiora. Gli inverni quassù sono lunghi, bui e piuttosto rigidi, le estati sono corte, le giornate di sole in alcuni anni si contano davvero sulle dita. Se non si ha la tempra degli autoctoni allora l'abbigliamento a cipolla vi accompagnerà per vari mesi, così come pure l'ombrello, oggetto indispensabile quasi tutti i giorni.





La cordialità.
Più si va al nord più la gente si chiude in se stessa. I tedeschi, pur senza generalizzare, tengono molto al loro spazio e alla loro tranquillità, cosa che non è sempre del tutto negativa comunque. Scambiare battute tra sconosciuti non è una pratica molto comune e se capita, allora la cosa tende a durare poco e si chiude con un sorrisino d'imbarazzo. Se si sale su un ascensore insieme a sconosciuti si nota subito come ognuno cerchi di infilarsi in uno dei quattro angoli per evitare qualsiasi tipo di contatto. Il vuoto non è solo nella comunicazione ma anche al centro dell'ascensore. Inutile far loro una colpa, col tempaccio che si ritrovano (v. sopra): avere poco sole toglie la solarità del carattere, provare per credere! Piacevole eccezione: gli anziani.

Il sistema scolastico.
ll sistema scolastico tedesco è, secondo la sottoscritta, classista e troppo competitivo, se non in tutti i Länder almeno nella maggior parte di essi. Dopo la scuola primaria, quindi a 9 anni, il futuro di uno scolaro è o potrebbe essere deciso. Gli insegnanti indicano alla famiglia se il bambino è bravo abbastanza per andare al Gymnasium, alla fine del quale, sostenuto l'esame di Abitur, potrà accedere all'università. Nel caso in cui invece il bambino non dimostri capacità sufficienti, allora verrà spedito in altre scuole giudicate di livello più basso quali la Hautpschule e la Realschule, dalle quali è impossibile passare direttamente all'università se non dopo aver recuperato l'Abitur. C'è poi la Gesamtschule che è una fusione delle tre scuole e che può rilasciare sia l'Abitur sia i diplomi di Realschule e Hauptschule. Alcune info qui > http://www.viaggio-in-germania.de/sistema-scolastico-tedesco.html In un sistema del genere rimangono a mio parere penalizzati tutti i bambini che arrivano da famiglie disagiate e da contesti migratori. Inoltre è più facile che figli di laureati accedano al Gymnasium. Le fette meno istruite della popolazione tendono quindi a rimanere tali. Inoltre sono convinta che 9 anni d'età siano troppo pochi per stabilire il futuro di una persona considerando che la maturazione e il carattere si formano un bel po' più avanti.

La puntualità.
La Germania è famosa per il rispetto della puntualità. Se siete persone abituate a viaggiare con qualche minuto di ritardo perché tanto "cinque minuti che saranno mai", allora questo non è il Paese che fa per voi. Se avete un appuntamento con una persona farete una pessima figura e se ad ogni incontro il ritardo dovesse essere reiterato, oltre a  rendere i rapporti difficili non farete che contribuire ad alimentare lo stereotipo dell'Italiano costantemente in ritardo. I mezzi sono puntuali. Se c'è scritto che il bus passa alle 15.04, è al 95% sicuro che passerà alle 15.04. Se arrivate tra le 15.04 e le 15.05 e l'autista ha già chiuso le porte non avrà pietà e partirà, anche se state già bussando al vetro. Forse potrebbe fare eccezione per le seguenti categorie: anziani over 90, gravide all'undicesimo mese, famiglie con 7 figli al seguito.

È vietato copiare.
Le tesi, siano esse di laurea triennale, magistrale o di dottorato non possono essere scopiazzate. Si rischia che poi il fattaccio venga rinfacciato e la cosa è molto imbarazzante, soprattutto se si sta lavorando come ministro...

Che ne dite?