Riflessioni del 22 settembre



Oggi si è votato, in Germania. O meglio... i tedeschi hanno votato, in Germania. E da qualche settimana un pensiero mi assilla: io qui pago le tasse (e cavolo se ne pago!)  e non posso votare. Non ne faccio una colpa al Paese che mi ospita, è così anche in moltissimi altri Paesi. Ho il diritto di votare per l’Italia, nazione in cui non abito più da 6 anni, ma non posso votare per lo Stato nelle cui casse verso diligentemente i miei soldini, e che li usa - secondo me in generale piuttosto bene - senza che io possa dire la mia sul come e sul perché.
Non mi sembra giusto.

Non è questo però che mi assilla. Da quando è iniziata la febbre elettorale sono martellata dal pensiero di prendere la cittadinanza tedesca. Posso, eccome se posso! Essendo sposata con un tedesco ho il diritto di fare richiesta dopo solo 3 anni di permanenza sul suolo germanico. Chi non può usufruire della scorciatoia amorosa può comunque fare richiesta di cittadinanza dopo 8 anni di permanenza in Germania e se ha la fedina penale pulita. Se non ho capito male, in entrambi i casi è necessario sostenere un test che dimostri la conoscenza della lingua del posto, "giurare il rispetto della Costituzione tedesca e non svolgere attività in contrasto con i principi costituzionali" (correggetemi se sbaglio, bitte). Devono essere inoltre versati 255 euro. Il tutto senza perdere la cittadinanza italiana. Non devo quindi rinunciare a nulla.



Cosa sto aspettando? Secondo voi dovrei fare il grande passo?
Perché io mi chiedo: fino a quando mi interesseranno le vicenducole italiche o vorrò sentir parlare di quella marmaglia di giullari manigoldi che governano l’Italia? No, perché a me seguire la campagna elettorale tedesca, sebbene in modo superficiale e anche un po’ offeso, mi ha fatto ancora una volta incavolare e non poco. Dove sono i toni da bar sport orario chiusura come da noi? E le sparate last minute talmente impossibili che la gente ci crede e all’ultimo secondo vota per il ciarlatano più basso? Io non dico che i politici tedeschi siano migliori di quelli italiani. Da pessimista quale sono immagino che anche loro facciano qualche furbata - mi piace crederlo, fatemelo credere! Però sono convinta che siano molto più sgamati dei nostri e non si facciano beccare. Perché se li beccano avete in mente cosa può succedere?!? Cioè, provate a immaginarvi se la Merkel andasse con prostituti minorenni! Ma vi rendete conto? Questo solo per fare l’esempio più famoso del mondo. Ci tengo a ricordare che ad un ministro è bastato copiare una parte della tesi di dottorato per cadere nella vergogna. Se fosse successa una roba del genere da noi probabilmente la notizia non sarebbe nemmeno trapelata. Io di questi mi fido, faccio male? Gli “scandali” tedeschi ci fanno scompisciare dalle risate, in Italia. Qui si incazzano, perché per scherzare ci sono altri argomenti.
Detto questo riporto un paragrafo del sito citato più su:

 CHE VANTAGGI CI SONO A PRENDERE LA CITTADINANZA TEDESCA ?

Diventando anche cittadini tedeschi finisce lo stato di "cittadini di serie B": fine del rischio di espulsione, fruizione completa delle garanzie e degli aiuti sociali, partecipazione completa alla vita politica del paese in cui si vive (non più limitati ai soli Consigli Comunali)  

Mi sento cittadina di serie B? Beh in effetti ogni tanto sì... Ricordo ancora il senso di frustrazione per non aver avuto il diritto a partecipare ad un concorso statale per una borsa di studio che molto probabilmente avrei vinto. E anche oggi l’amarezza provata aspettando Sven fuori dalle urne elettorali. Mio figlio potrà votare fra 16 anni. Io no.
Quindi chiedo a voi lettori: lo faccio o non lo faccio?
Prima di chiudere vorrei esporre un ultimo pensiero e anche qui vorrei sentire il vostro parere. Sarebbe fantastico se almeno per i cittadini dell’Unione Europea esistesse un diritto di voto basato sul Paese di residenza senza per forza prendere la cittadinanza. Mi spiego: la mia residenza è in Italia? Posso votare in Italia. Sposto la mia residenza in Germania o in un qualsiasi altra nazione UE e mi registro all’AIRE in modo che sia ufficiale che io non vivo più in Italia? Posso votare per la Germania ma non per l’Italia. Mi immagino magari complicazioni nel caso di residenze multiple ma allora si tratterebbe di far scegliere per quale Paese votare.
In un’epoca di spostamenti, migrazioni e ricerche di lavoro, soddisfazioni e parti di sé sarebbe assurdo, secondo voi?