Depliant al gusto

Il mio relax domenicale preferito? Latte macciato e depliant pubblicitari dei supermercati. Ogni weekend, infatti, riceviamo per posta gratuitamente un pacchetto che si chiama Einkaufaktuell e che contiene una guida ai programmi TV e vari volantini con le offerte dei supermercati di zona: Lidl, Rewe, Famila, Netto, Penny, Real, Toom... Idea geniale a pensarci: per evitare l’intasamento della cassetta delle lettere con decine di volantini infognati a caso, li mettono tutti insieme in modo che sia tutto bello in ordine.  A me piace da matti mettermi lì a sfogliarli uno ad uno, a confrontare i prezzi, a chiedermi che cavolo di sapore hanno certi salumi inguardabili.
Il minicatalogo del Lidl è uno dei migliori, soprattutto quando tra i temi della settimana ci sono il fai da te maschile, gli articoli da giardinaggio autunnale e i kitschissimi kit per decorare la casa a Natale e a Pasqua (per esempio qui avevo parlato del materiale da pesca). Ma una delle cose più interessanti in assoluto sono le settimane dedicate ai gusti dei vari Paesi. Ci si illude di conoscere la cucina greca perché, spinti dalla curiosità e dal prezzo super stracciato, ci si è portati a casa due buste di salatini alla feta surgelati. Oppure si può fare un figurone con gli ospiti se insieme al tè si offre qualche biscottino burroso comprato durante la settimana british. Ci si sente tanto international perché si può avere nella propria dispensa prodotti asiatici, francesi, svizzeri, messicani, americani senza neanche muoversi dal proprio quartiere. 

E qual è secondo voi la settimana più amata da tutti i clienti di tutti i supermercati?
Quella italiana, non c’è neanche bisogno di dirlo. Peccato non avere sotto mano le pubblicazioni passate per poter riportare le esilaranti headlines che sponsorizzano i gusti del Belpaese (me lo tengo in caldo per la prossima occasione).

Questa settimana l’Aldi dedica le due pagine centrali del suo depliant alla pizza.
Mi rendo conto che è come sparare sulla croce rossa ma mi sento in dovere di riportare questo scempio (qui avevo già riportato un esempio). 
Pizza alla carne trita (già il titolo basterebbe a smettere di leggere, in effetti…)
Ingredienti:
-          1 confezione di Mama Mancini Pizza al gusto
Si tratta di una confezione di pasta della pizza + salsa di pomodoro.
Da notare la marca: Mama Mancini. Errore a parte, trovo il nome azzeccato. Rievoca la nonna ben piazzata che passa l’intera giornata in cucina pronta a sfamare l’intera famiglia. Innumerevoli portate preparate col cuore per figli, nuore, generi e nipoti gesticolanti sul sottofondo di televisione accesa.  Caldo africano, finestre spalancate, zanzare, pale roteanti al soffitto.
Pizza al gusto, si chiama il kit. Sì ma al gusto di cosa? Andiamo avanti con gli ingredienti:
-          150 gr di cipolle tritate surgelate
-          500 gr di carne trita
-          1 confezione di mais
-          1 pacchetto di formaggio grattugiato (per esempio Gouda o Emmentaler)
Non sto a spiegare il procedimento nel dettaglio perché la lista degli ingredienti parla da sola ma, se volete copiare questa fantasiosa ricetta d’oltre cavolo, c’è scritto che la carne trita prima deve essere salata, pepata e passata in padella con dell'olio.


Mostro a Sven la trovata dell’Aldi: “Cioè ma dai, ma come si fa a presentare una roba del genere… carne trita sulla pizza…. bleah!!!”
 “Ma scusa Mari, ma non l’hai mangiata pure tu in Umbria l’ultima sera la pizza con la carne trita?”
(Rifletti rifletti rifletti)
“Ma nooooo Sven, quella era salsiccia, mica carne trita!”
“Va be’, stessa cosa dai, più o meno! Sempre a fare storie voi italiani”.
(Madonna, sacrilegio, mi paragona la salsiccia alla carne trita!)
“Devo chiedere il divorzio?!?!?”

 E la discussione, per fortuna, si interrompe lì senza che Sven tiri fuori il suo argomento preferito: “parlate voi che nei ristoranti mangiate la pizza coi wurstel!”

Ma io quanta pazienza devo avere con quest’uomo?